DI GIANPAOLO MARCUCCI
La realtà dell’individuo è chiusa in un quadro, una stanza le cui mura non sono fatte di mattoni o di legno ma di impulsi elettrici, di conclusioni su ciò che questo pensa e crede di essere. Questo quadro va stretto all’uomo, gli genera ansia, dolore e frustrazione.
La realtà del risveglio è nel quadrato accanto. Una realtà libera, meravigliosa, dove dolore e frustrazione non hanno più spazio per esistere.
L’uomo, che può vedere solo quadri, cerca in tutti i modi di andare da un quadro all’altro, da quello dell’individuo a quello del risveglio. Il passaggio è impossibile, secondo l’individuo le mura sono troppo solide, inutile tentare di fare breccia, a difesa di ogni lato c’è un mostro troppo forte: la paura di perdere tutto ciò che si conosce, la paura di perdere il “proprio” quadro.
Tutto ciò non è reale, è un linguaggio di programmazione, una simulazione: esiste solo un quadro ed è un videogame in cui un personaggio cerca di superare il quadro.
E’ possibile andando in fondo ad ogni emozione vivere questo quadro per ciò che è, un gioco, e vederne il codice sorgente, l’inizio e la fine, in una domanda: Chi sta giocando?
Gianpaolo Marcucci