di Gianpaolo Marcucci

Esiste solo un mondo e in questo mondo non esiste mai la mancanza.
Con la Mente è possibile immaginare un altro mondo, non reale, porci l’attenzione e crederlo vero.
In questo mondo immaginato, proiettato nella mente, la mancanza esiste sempre, ne è la base, la sorgente. La proiezione nasce dalla mancanza, la mancanza di attenzione verso la realtà intera.
La mancanza esiste dunque solo nel mondo proiettato dove esiste sempre e non può essere colmata. Non può essere colmata in quanto colui che la sente vive nel mondo proiettato e pensa di colmarla attraverso il mondo proiettato. Tuttavia esso, il mondo dell’Io, il mondo che tutti conoscono e in cui credono di vivere oggi, nasce ed esiste in quanto conseguenza immaginata della mancanza, la mancanza di attenzione. In quel mondo tutto è mancanza.
Prima viene la volontà di mancare di attenzione la realtà.
Poi viene creata la proiezione.
Nella proiezione viene esperita mancanza.
Tale mancanza indica la sorgente, l’uscita dalla proiezione.
Nella ricerca vana di soddisfazione di tale mancanza sta il proseguire del proiettare.
Nell’ascolto profondo della mancanza senza colmarla risiede lo svegliarsi dalla proiezione
La mancanza non è la mancanza dei tuoi genitori (e quindi del mondo esterno e di tutti) verso di te.
La mancanza è l’esperienza stessa della proiezione, l’esperienza della tua mancanza di attenzione verso il mondo vero.
La mancanza è il ponte tra i due mondi, quello proiettato e quello vero.
La mancanza non è da colmare, è da ascoltare sino